Eccomi qui dopo un lungo periodo dove sono stato molto preso dal mio lavoro, inizio il mio articolo con una domanda che spero faccia riflettere i lettori: e se la soluzione ai problemi nel mondo fosse la deglobalizzazione?
Globalizzazione vs deglobalizzazione? Chi vincerà questa battaglia?
Non sono qui a spiegare che cosa è il significato della parola perché ci sono articoli sul web dove ci sono spiegazioni molto esaustive e complete, io vorrei sottolineare gli aspetti che ci hanno portato alla situazione economica attuale.
Tralasciando le fasi iniziali di come e quando è nata la globalizzazione vorrei sottolineare dal dopoguerra quando nel 1944 con il trattato di Bretton Woods è stato creato un nuovo sistema globale basato unicamente (sono consapevole che non è al 100% così) sul dollaro americano.
Perché gli Stati Uniti hanno il monopolio della loro moneta? Perché hanno vinto la guerra o perché i sistemi bancari o le più grandi ricchezze sono in mano a poche famiglie americane?
Vorrei concentrarmi sull’entrata nel 2001 della Cina nel WTO, se non ricordo male la “casualità” ha voluto che fosse dopo la caduta delle Torri Gemelle precisamente 11 dicembre 2001. Questa data rappresenta il decollo della macchina industriale cinese, dove in 20 anni hanno praticamente eliminato qualsiasi tipo di concorrenza, sono consapevole di usare parole a volte per qualcuno esagerate ma vi ricordo che la Cina detiene più del 50% di materie prime nel mondo.
“Come diceva un professore ai tempi dell’università se tu hai controllo delle materie prime praticamente hai il controllo su tutto”.
Adesso Stati Uniti e Europa si rendono conto che la Cina è troppo potente sia dal punto di vista economico, industriale, tecnologico e direi anche militare e quindi per i nostri amici americani questo diventa un problema da risolvere.
Con l’avvento del Covid partito casualmente dalla Cina e con lo scoppio della guerra in Ucraina con i nemici di sempre la Russia (altra casualità) , molti esperti tra banchieri centrali , supply chain manager e burocrati iniziano a parlare di deglobalizzazione, non è buffo secondo voi?
Prima diamo alla precedenza al capitalismo più sfrenato dove la parola d’ordine è fare profitti (magari con sede legale in paradisi fiscali) a scapito della manodopera locale, adesso gli esperti si svegliano e dicono che sarebbe più intelligente riportare le industrie nel paese d’origine.
Dopo tagliano milioni di posti di lavoro poi dopo 20 anni “qualcuno” vuole diventare l’angelo della giustizia riportando il più possibile come era prima forse prendendo anche dei meriti.
Spero vivamente inizi un processo di deglobalizzazione perché l’Europa è in una grave crisi economica mascherata dagli eventi del coronavirus ma penso che con questo forte aumento dell’inflazione le persone si renderanno conto della situazione geopolitica creata “artificialmente” da qualcuno.
Perché utilizzo la parola “artificialmente”? Purtroppo alla fine le vite umane sono un sacrificio per il denaro.
Quante multinazionali in questo periodo di pandemia e guerra stanno guadagnando miliardi sulla pelle persone?
Quante multinazionali a partire 2020 hanno comprando società concorrenti per avere il monopolio nel settore?
Noi cittadini siamo così vulnerabili davanti a questi eventi, non conosco il futuro ma spero che inizi questo fenomeno di deglobalizzazione non tanto per il capitalismo in sé stesso ma per ricreare un tessuto industriale locale.