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Cosa fanno realmente gli intermediari finanziari?

by Thomas
Cosa fanno realmente gli intermediari finanziari

È una domanda che molti (spero) si saranno fatti quando fanno trading sui mercati finanziari, oggi vorrei rifarla: cosa fanno realmente gli intermediari finanziari?

Può sembrare un concetto semplice ma credetemi che è molto più complicato di quello che sembra, spero di darvi una visione diversa dei mercati finanziari ma in particolare tra la nostra workstation e il mercato.

Esistono due tipi di intermediari:

  • Il broker agisce come intermediario puro
  • Dealer è un broker “mascherato” che agisce per conto proprio verso un potenziale cliente

Questi canali tracciano dei compensi economici che questi soggetti istituzionali ricevono per indirizzare il flusso degli ordini dei loro clienti verso borse oppure market maker.

Questa è la definizione generale, adesso vorrei entrare nei dettagli di queste procedure non sempre limpide come fanno credere che ci vende un servizio.

L’intermediario riceve solitamente dei piccoli guadagni per indirizzare gli ordini verso un determinato market maker, siete d’accordo che c’è un primo conflitto d’interessi?

La risposta è sì, per il mercato delle opzioni i market maker sono i padroni perché le azioni potrebbero avere migliaia di contratti esistenti e il pagamento del flusso d’ordini è la base per le transazioni stiamo parlando di meno di 50 centesimi di dollaro per ogni contratto.

Vi ricordate Bernard Madoff? Vi aiuto nel 2008 è stato uno dei più grandi truffatori della storia degli Stati Uniti, si parla di perdite vicino ai 65 miliardi di dollari, chissà a Palm Beach come erano contenti i suoi “amici” del golf…

Bernard Madoff ha introdotto il pagamento per il flusso d’ordini quindi questo dovrebbe farvi capire che è un sistema poco trasparente alla base.

Chi è un market maker?

Il market maker è una grande società che mantiene un inventario di contratti derivati (opzioni per esempio), azioni etc… e li offre sia a un acquirente sia a un venditore, ecco che nasce il bid/ask che vedete sui book e questo è il loro guadagno , quindi più scambi da entrambe le parti ci saranno più il market maker guadagnerà soldi.

Dal 2005 la Security Exchange Commission impone agli intermediari finanziari di informare i clienti se riceve il pagamento per l’invio degli ordini a mercato a market maker specifici, in sostanza dovete calcolare che più la società è grande più avrà capacità di gestire più ordini a prezzi inferiori mentre una piccola società di intermediazione potrà avere un beneficio di incanalare gli ordini verso determinati market maker e guadagnare dei compensi.

Traduzione del concetto, quando volete aprire un conto trading il primo passo da fare è negoziare con l’intermediario finanziario le commissioni, questo è la prima regola un po’ come se avete un negozio di formaggi e chiaramente dovrete negoziare con i fornitori per avere il miglior prezzo.

Quando vedete società che offrono transazioni a costo zero fate molta attenzione, perché? Conoscete qualcuno nella vita che lavora gratis? Durante il lockdown non vi ricordate che è emerso un “case study” sulle società che vendevano il flusso d’ordini a società che fanno trading alta frequenza?

È vero che i trader ad frequenza forniscono liquidità al mercato però per capire questo fenomeno leggete i miei articoli precedenti, purtroppo la Sec non ha bloccato questa procedura del pagamento del flusso d’ordini per aumentare la concorrenza tra i market maker evitando il monopolio degli scambi. È anche vero che la Sec ha voluto chiedere agli intermediari finanziari di rivelare le condizioni con i market maker, mi sto riferendo alla regola 605 e 606.

La regola 605 richiede ai “centri di mercato” che negoziano titoli del National Market System di rendere disponibili rapporti mensili standardizzati contenenti informazioni statistiche sulle esecuzioni degli “ordini coperti”.

La regola 606 richiede che i broker-dealer che indirizzano gli ordini dei clienti in azioni e opzioni rendano pubblicamente disponibili rapporti trimestrali che identifichino le sedi verso le quali gli ordini dei clienti vengono instradati per l’esecuzione. Nel 2020 c’è stata una modifica perché stato richiesto ai broker di fornire i pagamenti netti ricevuti ogni mese da i vari market maker sulle transazioni eseguiti sulle azioni del S&P 500.

È nato un vero business per le commissioni (apparentemente gratuite) attraverso il dirottamento del flusso ordini verso market maker con lo svantaggio dell’investitore il quale non sempre è servito nelle migliori condizioni di mercato.

Per chi fa o vuol fare del trading un lavoro quotidiano è fondamentale conoscere sia i costi delle commissioni sia se l’intermediario finanziario fa gli interessi dei clienti oppure dei market maker, sono consapevole che è difficile capire alcune dinamiche però l’obiettivo di questo articolo è aprire gli occhi delle persone.

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