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Bnb Working Spaces la nuova frontiera dello smart working

by Thomas
Bnb Working Spaces

Il coronavirus sta distruggendo il turismo ma una signora di Roma non l’ha pensata così, creando Bnb Working Spaces la nuova frontiera dello smart working.

Direi un’idea geniale visto il crollo che hanno subito i proprietari di case, i dati parlano del 90% di cancellazioni in 2/3 mesi. Un danno economico di più di 20 miliardi di dollari in tutto il mondo, la start up Bnb Working Spaces offre ai proprietari la possibilità di riconvertire la casa in uno spazio tecnologico per lo smart working.

Bnb Working Spaces non è adatta a qualsiasi tipo di appartamento infatti ci sono dei criteri come ad esempio:

  1. La casa deve essere spaziosa e adatta per lo smart working
  2. Deve esserci una connessione internet veloce e Wi-Fi in tutto l’appartamento
  3. Diverse prese elettriche per ricaricare i dispositivi tecnologici
  4. Self-check in con una lock box oppure utilizzando la piattaforma partner Vikey con apertura della serratura con codice o smartphone
  5. Obbligo di sanificazione degli ambienti alla fine del soggiorno

Bnb Working Spaces nasce in un periodo dove il coronavirus ci ha obbligati a stare in casa, forse nei mesi successivi se ci dovesse essere una nuova diffusione del virus saremmo di nuovo chiusi in quarentena. Come ho già detto in altri articoli le nostre vite sono cambiate, la digitalizzazione in questi mesi è cresciuta esponenzialmente, gli uffici sono semi vuoti e il settore degli affitti su Airbnb sarà in difficoltà per molto tempo.

Chi ha i requisiti può cogliere questa opportunità, Bnb Working Spaces ha lo scopo di fare incontrare smart worker e proprietari che già erano iscritti sui vari portali come Airbnb, offrendo un’opportunità di recuperare le prenotazioni cancellate.

I prezzi su Bnb Working Spaces iniziano da circa 40 euro fino a 100 euro, poi tutto dipende dal tipo di appartamento e servizi offerti. Roberta D’Onofrio Ceo della start up dice che sono arrivate richieste in particolare da Roma e Milano, penso che questo modello di business sia innovativo per il presente e il futuro con ampi margine di crescita.

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