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Approfondimento sulla psicologia nel trading

by Thomas
psicologia nel trading

Vorrei fare un approfondimento sulla psicologia nel trading perché lo ritengo fondamentale se si vuole investire sui mercati finanziari.

Conosco tante persone che fanno trading, ragazzi che lavorano per banche d’affari, altri sono professionisti e una piccola parte sono amatori che amano il brivido di Wall Street.

Ascoltandoli parlare posso notare personalità, stati d’animo e modi d’agire differenti, è vero che oggi le transazioni sono eseguite al 70% dai robot-trader ma non dimentichiamo: i computer sono programmati da esseri umani.

Capire la psicologia degli individui è fondamentale per avere guadagni quando si fa trading. Mesi fa feci un articolo sulla finanza comportamentale, sottolineando l’importanza di questa scienza che studia i comportamenti e il perché le persone condizionano i mercati.

La nostra psicologia ci porta a prendere decisioni irrazionali, anche questa volta non c’è una ricetta universale, quindi la finanza comportamentale non può schematizzare i processi irrazionali ma studiare i diversi stati d’animo come:

  • Paura
  • Panico
  • Euforia
  • Rabbia
  • Delusione
  • Volontà

Mi sto concentrando sullo studio dei cicli e sto imparando come i comportamenti umani influiscono sui prezzi, questo lo si può vedere attraverso la formazione di pattern che riflettono la psicologia.

Se volete leggere un libro interessante consiglio “Thinking Fast and Slow” di Daniel Kahneman dove è spiegata l’avversione alle perdite. Il trader dopo avere chiuso delle operazioni in perdita, vive in uno stato di delusione, poi visto che non ama perdere reagisce con la rabbia aumentando l’operatività (overtrading) che molto spesso si traduce in un disastro.

Stavo dimenticando la paura dopo aver subito delle perdite, il trader perde fiducia in sé stesso e psicologicamente fatica ad aprire una posizione. Immaginate l’investitore quante emozioni positive o negative sviluppa davanti al computer?

Sono consapevole che la psicologia nel trading rappresenti più del 50%, posso garantirvi che non è facile gestire le emozioni, dopo tanti anni anche io ho difficoltà nel prendere decisioni in momenti delicati. Un esempio, la mia testa mi dice di continuare e il money management no, cosa faccio? Dopo 10 anni seguirò sempre il money management.

Oggi la finanza sta cambiando, molti investitori preferiscono utilizzare algoritmi per limitare la parte psicologica, i progressi tecnologici come l’analisi dei dati permette agli investitori di quantificare news, social network trasformandoli in informazioni di sentiment.

Purtroppo non è sufficiente leggere i libri di Kahneman o Alexander Elder, ma è fondamentale conoscere sé stessi in funzione della metamorfosi dei mercati.

Se potete aiutarvi con la tecnologia è meglio, ci sono software che fanno una parte del lavoro per noi come Thomson Reuters MarketPsch Index, che analizza in tempo reale dati macroeconomici di tutto il mondo, ma alla fine l’ultima decisione dovrete prenderla voi non il computer.

 

 

 

 

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